BOVE di Bitonto

 

 

Famiglia appartenente al patriziato di Ravello, le cui prime notizie certe risalgono al XII secolo. Il ramo principale rimasto a Ravello si estinse nel XVI secolo; un altro si diramò a Bitonto nel XIII secolo, edificando le proprie case nella contrada di San Giovanni Gerosolimitano (assieme alla famiglia Rogadeo, pure proveniente da Ravello). In Terra di Bari la famiglia si diramò, oltre Bitonto, a Molfetta (qui, nel XVI secolo, venne declassata nella Piazza del popolo Primario e, successivamente, passò a Ruvo) ed a Monopoli (dove fece parte del patriziato). A Bitonto la famiglia era titolare del Beneficio di Santa Maria della Pietà, nella cappella omonima all’interno del palazzo di famiglia (cappella fondata da Sergio Bove III, utilizzata anche per le sepolture e riccamente dotata dai suoi figli Angelo e Cecco). Questa famiglia è diversa dai Bovio di Bologna.

 

 

 

Sergio Bove (I) detto ‘da Ravello’. Originario di Ravello, si stabilì a Bitonto; su ordine del Re Carlo I d’Angiò (diploma del 29.III.1283), si occupò della fondazione della chiesa e del convento di San Francesco della Scarpa a Bitonto (sul luogo dove era la chiesa di Santa Maria Maddalena); qui, sull’altare maggiore, fondò un Beneficio di jus-patronato della famiglia Bove.. Sp. …

 

A1. Giacomo/Jacopo detto ‘da Ravello’ († 1310), 1° Signore di Sergio (dal 1298); nel 1291 donò alla Corte quattro buoi in ragione del suo feudo presso Bitonto (vedi nota). Nel 1265, a Gaeta, era Ufficiale del Sale per la Regia corte; Maestro Portulano e Procuratore di Puglia per la Regia Corte nel 1291. Il 14.XII.1305 chiese al Re, con successo, l’esonero dalla tassazione dei suoi beni in Bitonto. Viveva a Bitonto.

= Mita Rogadeo, figlia di Niccolò Rogadeo (v.)

 

B1. Sergio (II) († 1350), 2° Signore di Sergio, Nobile di Bitonto. Portulano della Puglia dal 15.XI.1271. Nel XII.1273, avendo prestato 200 once d’oro alla Regia Corte, venne nominato Procuratore della provincie di Principato e Terra di Lavoro;  Maestro della Regia Zecca di Brindisi per la Regia Corte. Nel 1271 era proprietario di una nave. Nel 1275, per aver prestato al Re 11 once d’oro e 15 tareni, venne autorizzato ad inserire nell’arma di famiglia la lettera K (iniziale di Karolus) coronata e la cappiglia reale. Poco fuori Bitonto fondò la chiesa di San Matteo, con relativo Beneficio di juspatronato famigliare (restaurata dai discendenti nel 1882).

= Nobilis Mulier Bartolomea. Forse appartenente alla famiglia Castanea, di Bitonto. Questa famiglia possedeva un feudo nella Matina (territorio coltivato) di Bitonto che era denominato di ‘Calvaneo Castanea’ (dal nome del suo ultimo proprietario).

 

C1. Francesco detto Cicco, 3° Signore di Sergio e 1° Signore di Calvanico (dal 1415), Nobile di Bitonto. Nel 1380 partecipò alla difesa della città di Bitonto contro le pretese di Giovanni Pipino, Conte di Altamura e Minervino. Divenuto molto ricco e potente ampliò il possesso feudale della famiglia.

= Nobile Tipalda Perrese, di Bitonto

 

D1. Sergio (III) († Bitonto ante 1475, testamento 26.V.1467), 4° Signore di Sergio e 2° Signore di Calvanico (conferma del 10.X.1457), Nobile di Bitonto. Nel suo testamento dispose un lascito per il restauro delle mura di Bitonto; fondatore dello jus-patronato di Santa Maria della Pietà con annessa cappella e relativo Beneficio. Nel suo feudo costruì una Torreforte, successivamente denominata Torrequadra.

= Elisabetta Bembo, figlia di sire Luca Bembo (testamento 20.IX.14…, † Monte Sant’Angelo), nobile veneto, e della nobile Clara Giannone, di Bitonto. Il Bembo si stabilì a Bitonto per il commercio di olio.

 

E1. Francesco/Cicco (testamento 3.XII.1495, † post 17.XII.1511), 5° Signore di Sergio e 3° Signore di Calvanico (riconoscimento del 1475), Nobile di Bitonto. Morto senza eredi, lasciò i suoi beni burgensatici ai cugini Nicola Maria e Giovanni Francesco Bove e istituì un ricco Beneficio per i discendenti della famiglia. Lasciò i suoi feudi al nipote Coletto Rogadeo, figlio di sua sorella Tandola. Nel 1486 venne eletto dall’Università (Comune) di Bitonto, per la riforma degli statuti dei dazii (si trattava complessivamente di 10 rappresentanti dei nobili e di 20 rappresentanti del popolo). Nel 1488 era Assessore presso il Regio Capitano di Monopoli; Regio famigliare del Re Federico d’Aragona.

= Giovanna/Vanna de Planca († post 1495), di Giovinazzo. Sorella di Enrico de Planca, Protontino di Giovinazzo

 

F1. [naturale da …] Leone (notizie 1489).

 

E2. Tandola/Sandola († 1453)

= 1448 Leonardo Rogadeo, Nobile di Bitonto (v.) Rimasto vedovo restituì la dote della moglie.

E3. Covella

= 1469 Nobile Leonardo Guarini, di Lecce. Figlio del Magnifico Battista de Guarino. Leonardo in occasione del matrimonio acquistò dal suocero un bene immobile in località Pantaleon a Lecce.

E4. Caterina

a) = 1468 Benedetto Regna, Nobile di Bitonto. Figlio di Iacobo Regna, Nobile di Bitonto, e di Antonia Santorelli

b) = Vitolo de Ferrariis. Figlio postumo di Vito de Ferrariis; e della nobile Mitula Perrese.

E5. Angelo (testamento 27.XI.1478, † 1478), Nobile di Bitonto. Lasciò erede universale il fratello Francesco; fece donazioni al Beneficio di Santa Maria della Pietà.

 

D2. Petruccio, Nobile di Bitonto. Impegnato nel governo cittadino; nel 1450, col fratello Filippo, assieme ad altri nobili, si impegnò a pagare 40 once alla Regia Corte quale sanzione per una condanna che la città di Bitonto aveva subito. Nel 1474 ottenne il permesso di realizzare una cappella sepolcrale - dove venne sepolto - nella chiesa di San Domenico a Bitonto.

= Metola/Mutola Giannone, figlia di Iacobo/Iacobello Giannone, Nobile di Bitonto, e della Nobile Chiara Barone (testamento XI.1461).

 

E1. Iacobo/Giacomo, Nobile di Bitonto.

= (capitoli matrimoniali 1474) Maria Gizzinosi, di Bari, figlia di Gargano (III) Gizzinosi, Patrizio di Bari, e della Nobile Ippolita de Rossi

 

F1. Ippolita

a) = (capitoli matrimoniali 1495) Francesco Maria Attardis detto anche Francesco Iacobo. Figlio di Leonardo/Leopardo Attardis e della Nobile Lucrezia Quarto, di Barletta (di Oddone Quarto). Fratello di Ghisotta Attardis;

b) = 1501 Francesco Sersale, di Sorrento. Questo ramo della famiglia Sersale di Sorrento si era stabilito a Bari al principio del XV secolo

c) = Michele Gentile, Nobile di Bitonto

F2. Francesco Maria, Nobile di Bitonto.

a) = (capitoli matrimoniali 1469) Ghisotta Attardis, figlia di Leonardo/Leopardo Attardis, e della Nobile Lucrezia Quarto, di Barletta (di Oddone Quarto). Sorella di Francesco Maria Attardis

b) = (capitoli matrimoniali 1505) Diana de Vicariis, figlia di Tommaso de Vicariis, Patrizio di Bari

F3. Sergio (IV) (testamento 28.VI.1503), Nobile di Bitonto.

= (capitoli matrimoniali 4.VI.1497) Laura Planelli, figlia di Francesco Planelli, Nobile di Bitonto, e della Nobile Carmantina Palagano, di Trani. Le nozze di Laura e Sergio si svolsero nella sala del palazzo vescovile di Bitonto, alla presenza della Regina Isabella del Balzo.

 

G1. Magnifico Giovanni Antonio († ca. 2.VI.1580), Nobile di Bitonto. Si occupò del governo dell’Università (Comune) di Bitonto; Regio doganiere del porto e caricaturo di Santo Spirito di Bitonto per dodici anni (notizie 2.I.1564), sostituito, nel II.1580, dal nobile Diego de Sillos (Sylos); edificò una torre (casa di campagna) sulla via di Giovinazzo. Logorò il suo ricchissimo patrimonio con il gioco d’azzardo e le cattive frequentazioni.

= (capitoli matrimoniali 8.IX.1523) Romana Alifio, Dama della Regina di Polonia Bona Sforza, figlia di Masotto Alifio (di famiglia patrizia napoletana del seggio di Capuano), di Bari, e di Violante Capece Bozzuto (v.)

 

H1. Laura

= (capitoli matrimoniali 1590) Francesco Verità, Nobile di Bitonto, figlio di Gaspare Verità, Nobile di Bitonto, e della Nobile Vittoria Barone

H2. Porzia (notizie 11.V.1593, vedova)

= Raffaele Saraceno, Patrizio di Giovinazzo

H3. Lodovico, Nobile di Bitonto. V. Parte II

H4. [naturale da …] Cesare, Nobile di Bitonto. Ecclesiastico; Rettore del beneficio di juspatronato famigliare di San Matteo.

 

 

G2. Sergio (V) (* postumo, † giovane), Nobile di Bitonto. Ecclesiastico; Rettore del Beneficio di juspatronato famigliare di San Matteo.

 

E2. Magnifico Nicola Maria († testamento 1501), Nobile di Bitonto, UID. Erede dei beni burgensatici del cugino Francesco (E1). Ecclesiastico, professore di diritto canonico. Ottenne dal cugino Gaspare Toraldo il Beneficio Regio della cappella del SS. Crocifisso nella Cattedrale di Giovinazzo con la rendita di 6 once l’anno. Tornato a Bitonto il Beneficio passò a Paolo de Turcolis di Giovinazzo, Vescovo di Conversano; successivamente il Beneficio passò, il 5.XI.1482, a Giov. Ferdinando, Canonico Regolare di Glianas, Cantore nella Regia cappella. Nel 1493 ebbe la concessione, dal Vescovo di Bitonto Giovanni Battista de Pontibus, di realizzare un sepolcro nella Cattedrale di Bitonto. Rappresentò la città di Bitonto, con Francesco de Planellis, il 25.II.1494, all’incoronazione di Alfonso II d’Aragona. Nel 1499 fece alcune donazioni al nipote Francesco Maria (di Giacomo, suo fratello). Si definiva “Cittadino napoletano” (in forza dei suoi gradi accademici) e “Cittadino bitontino” (per la sua residenza).

E3. Bartolomea

= (capitoli matrimoniali 1477) Nobile Galasso de Philippo, di Bitonto. Figlio di Antonio de Philippo. Galasso fu Ordinato dell’Università (Comune) di Bitonto nel 1451 e 1453

E4. Lisa († post 1506)

= Antonio/Antonello Barone († ante 1506), Nobile di Bitonto. Figlio di Francesco/Cicco Barone, Nobile di Bitonto e Barone di San Demetrio, e della Nobile Clarizia Dottula, di Bari.

E5. Mengola (notizie 1494)

= (capitoli matrimoniali 1450) Nobile Pirro Santorelli. Figlio del Nobile Bartolomeo Santorelli, e della Nobile Rosa de Lutiis, di Bitonto.

E6. Covella

= (capitoli matrimoniali 23.I.1452) Giannotto Santorelli, figlio di Cola Francesco Santorelli, e della Nobile Filippa Rogadeo

 

D3. Filippo, Nobile di Bitonto. Dopo la morte della prima moglie restituì la dote al suocero.         

a) = Giovannella de Gaudio  di Salerno, figlia di Nicolò de Gaudio detto “da Salerno” (ramo passato a Giovinazzo) († 1450);

b) = Nobile Alfarana/Alfarandola de Ferrariis, di Bitonto

 

E1. Covella († Bitonto 1498)

= (capitoli matrimoniali 1475) Mariano Bonelli, Nobile di Barletta

E2. Antonio, Nobile di Bitonto. Nel 1467 era amministratore dei beni paterni.

= Pascarella Bacca (viveva a Bari). Rimasta vedova, con Nicola Maria Nenna, di Bari (v.)

 

F1. Battista

= Nobile Francesco de Tancia/Tanza, di Bitonto. Figlio di Pietro de Tanza

F2. Massimiana (testamento 1521)

= Antonio delli Sabati, di Bari

F3. Eliseo (* 1493 ca., † ?), Nobile di Bitonto.

= Sibilia/Isabella de Antiquo, figlia del qm Marino de Antiquo (* 1503 ca., † ?).

 

G1. Giovanna Pascarella (* 1536 ca., † ?)

= notaio Vito Madio

G2. Elisabetta

= 1555 Nardo Saxo/Sasso, Nobile di Bitonto

G3. (parentela incerta) [naturale da …] Roberta

G4. (parentela incerta) [naturale da …] Giulia

 

E3. Giovanni Francesco (notizie 17.XII.1511), Nobile di Bitonto. Dottore in Legge e diacono. Nel 1486 venne eletto dall’Università (Comune) di Bitonto (si trattava di 10 rappresentanti dei nobili e di 20 rappresentanti del popolo), per la riforma degli statuti dei dazii. Nel 1488 era Assessore presso il Regio Capitano di Monopoli; Regio famigliare del Re Federico d’Aragona. Erede dei beni burgensatici del cugino Francesco (E1).

E4. Lavinia

= (capitoli matrimoniali 1493) Giacomo Bonelli, Nobile di Barletta

E5. Giustiniano († ante 1546)

= (capitoli matrimoniali 1507, dote 1000 ducati) Covella Dottula, figlia di Iacobo Dottula, Patrizio di Bari, e di Caterinella de Rossi (* 1488 ca., † post 1547). Rimasta vedova Covella fece forse ritorno a Bari.

 

F1. Elisabetta (* 1512, † post 1547).

F2. Sergio (* 1513, † 1567), Nobile di Bitonto. Lascia eredi di tutti i suoi beni le sue figlie.

= Violante Bove. Forse figlia di Gio Antonio Bove (G1).

 

G1. Lavinia, nel XII.1568, assieme alla sorella, cedette ai frati predicatori del convento di Santa Croce di Trani, la cappella detta di Santa Maria delle due Facce, che si trovava nella chiesa di quel convento. La cappella era stata fondata dalla Magnifica Faida di Cicco Stamrambone (Strambone?), vedova del qm Griso de Griso di Giovinazzo. Faida era ava del loro bisavo il nobile Filippo Bove.

= (capitoli matrimoniali 1555) Bernardino Pappalettere, Nobile di Barletta

G2. Rosabetta

= Alessandro Palagano (v.)

 

F3. Gio Francesco (* 1524, † post 1546), Nobile di Bitonto. Suddiacono.

 

E6. Sancia

= Giacomo Antonio Palagano (v.)

E7. Tipalda

= Filippo de Sindolfis († 1506), di Giovinazzo.

E8. Guidone († ante 1489), Nobile di Bitonto.

= Caterina …, figlia di Rosa …

 

F1. Antonella († testamento 1483)

= Gaspare Toraldo, Signore di Toraldo (v.)

F2. Milia

 

D4. Angelo/Angelillo, Nobile di Bitonto.

= Nobile Costanza Spinelli (notizie 17.III.1406), di Giovinazzo.

 

E1. Mengola (testamento 11.III.1438)

= Trani … Nobile Marino Castaldo († ante 1438), di Trani. I Castaldo provenivano dal patriziato di Ravello.

 

D5. Cecca                                  

= 1420 Gregorio/Francesco Regna, Nobile di Bitonto. Figlio di Nicola Regna, Nobile di Bitonto, e della Nobile Angela Sifola, di Trani.

 

C2. Enrico, Nobile di Bitonto. Giudice.

C3. Laura/Nicoletta

      = 1370 (o 1372) Colangelo Labini (v.)

C4. Antonio, Nobile di Bitonto. Sepolto nella chiesa di San Matteo.

 

B2. Francesca.

= Perrotto Marino de Falconi, Nobile di Bisceglie.

B3. Nicolò, Nobile di Bitonto.

= Aloisia de Tongo. Figlia del Maestro (forse era medico) Jacopo de Tongo (si trattava della famiglia de Tounches o Tounkes) († ante 30.XI.1342), di Famagosta (Cipro).

 

A2. Matteo (notizie 1291), nel 1282 viene inserito nell’elenco dei nobili che il Re Carlo I d’Angiò aveva ordinato a Goffredo de Sommerset. Sepolto nella chiesa di San Matteo, a Bitonto.

= ….

 

B1. Enrico (notizie 1291/1294), Nobile di Bitonto.

B2. Miles Giovanni, Nobile di Bitonto. Venne cinto Cavaliere nel 1296 a Foggia. Nel 1313 indicato tra i Baroni del Regno; Signore di un feudo in Carinola in Terra di Lavoro (notizie 1309). I suoi discendenti si trasferirono in Calabria, nella città di Gerace.

 

 

 

 

BOVE di Monopoli

 

Antica famiglia appartenente al patriziato di Ravello, da considerarsi diramazione dei Bove di Bitonto ed estinta nel XVII secolo.

 

 

Pietro Bove († 1515), Nobile di Monopoli. Sposa la Nobile Angela Maizza, di Monopoli

 

A1. Francesco (notizie 1530), Nobile di Monopoli; Avvocato del Capitolo dal 1517.

= Ippolita Indelli, figlia di Geronimo Indelli, Nobile di Monopoli

 

B1. Giulio Cesare, Nobile di Monopoli.

= Nobile Giustina Manfredi, di Monopoli.

 

C1. Gabriele († 1650), Nobile di Monopoli.

= 1610 Orsina Acquaviva, di Conversano

 

D1. Porzia

D2. Francesco, Nobile di Monopoli.

D3. Antonia

D4. Giovanna

 

C2. Raffaele, Nobile di Monopoli.

C3. Lucrezia

= 1602 Guidotto Manfredi, Nobile di Monopoli, figlio di Cornelio Manfredi, Nobile di Monopoli, e della Nobile Lucrezia Cazzano. Guidotto, rimasto vedovo di Lucrezia, si risposa con Gesolina Scalone.

 

B2. Abate Antonio, Nobile di Monopoli.

B3. Rocco, Nobile di Monopoli.

B4. Antonia, monaca nel monastero di San Benedetto di Conversano.

 

 

 

 

 

 

 

NOTA SUI POSSEDIMENTI FEUDALI DELLA FAMIGLIA BOVE DI BITONTO

 

Il possedimento feudale dei Bove di Bitonto si componeva di due feudi contigui la cui completa acquisizione si perfezionò tra il XIII ed il XV secolo.

I due feudi appartenevano anticamente, uno, al giudice Cifaro di Trani (Ciphari de Trano) e, l’altro, alla famiglia Castanea.

Il feudo del giudice Cifaro venne successivamente diviso un due metà (di questa divisione vi è notizia attraverso una copia legale redatta il 17.IX.1298): la prima metà passò al ‘iudex Silvester de Botonto’, indicato nei documenti come ‘notarius, familiare et fidelis noster’ (del Re Carlo II d’Angiò); la seconda metà venne attribuita a ‘Iacobus Bos’ (Giacomo Bove, A1) che, 15.VI.1298, provvide a pagare l’adoa dovuta (un ducato d’oro annuo).

Per la prima metà, il 2.VI.1309, il Re Roberto d’Angiò diede conferma del possesso del feudo paterno a Giovanna, figlia del qm giudice Silvestro e moglie di ‘Nicoletto di Pietro de Falcone’ di Bisceglie. Questa metà passò, poi, a ‘Ser Damiano di Nicola Palagano’; nel 1415, infine, venne acquistata dal ‘nobilis vir Ciccus Boy’ (Cicco Bove, C1).

Per la seconda metà, il 3.X.1310, Sergio Bove (II) pagò il relevio alla Regia Curia; lo stesso Sergio, il 04.VII.1321, ottenne conferma del possesso del feudo da parte del Duca di Calabria Carlo d’Angiò (figlio del Re Roberto). Fu in quest’epoca che si iniziò a denominare tale feudo con il nome di ‘Messer Sergio’.

Il feudo della famiglia Castanea, denominato di ‘Calvaneo Castanea’, nel 1411 venne sottratto al ribelle Calvaneo (giustiziato nel 1411) ed attribuito al milite Papa Stiso di Brindisi; questi, nel 1414, chiese il Regio assenso per poterlo alienare e, nel 1415, venne finalmente ceduto a Cicco Bove (C1). Questo feudo venne inizialmente denominato di ‘Messer Cicco’ (nome che comprendeva anche la parte di feudo che Cicco aveva acquistato dal Palagano); successivamente il possedimento feudale acquisito da Cicco venne definitivamente denominato ‘Calvanico’.

La famiglia Bove venne così a possedere due feudi: quello di ‘Sergio’ (con anzianità da Iacopo, A1) e quello di ‘Calvanico’ (con anzianità da Cicco, C1). I feudi passarono successivamente alla famiglia Rogadeo con Coletto Rogadeo (di Tandola Bove), 6° Signore di Sergio e 4° Signore di Calvanico.

 

© Armando Scaramuzzi